Blackstone Fortress: la prima partita
Dopo aver assemblato e dipinto TUTTO siamo pronti a svelare
i misteri racchiusi nella Fortezza Pietranera! Eh sì, vi avevo avvertito di
questo mio disturbo: non si gioca finché non è tutto dipinto, ma mi accontento
di un livello base ovviamente…
Oltre a raccontare brevemente la nostra prima partita, in
questo articolo mi concentrerò sullo spiegare le meccaniche base del gioco,
quindi sicuramente verrà più lungo dei post futuri.
SPOILER
ALERT: l’articolo è un avvincente racconto della partita che abbiamo giocato
noi di N.E.R.O. e non sarebbe
altrettanto coinvolgente senza tutti i dettagli che contiene.
Se vuoi evitare spoiler non leggere ora l’articolo, ma torna qui quando avrai giocato la tua partita così da scoprire come è andata a noi!
Se vuoi evitare spoiler non leggere ora l’articolo, ma torna qui quando avrai giocato la tua partita così da scoprire come è andata a noi!
Per leggere
la nostra recensione del gioco senza spoiler clicca qui.
L'OBIETTIVO PRINCIPALE: LE CARTE "SCOPERTA"
In Blackstone Fortress gli esploratori si avventurano
all’interno della fortezza per recuperare i preziosi Indizi che li porterà a
svelare i segreti che questo luogo custodisce. Gli Indizi sostanzialmente
servono per sbloccare i livelli successivi, ma oltre a questi potranno essere
raccolti anche i reperti Archeotech, che rappresentano oggetti di valore che si
usano come moneta di scambio per acquistare equipaggiamenti e quindi potenziarsi.
Carte Indizi e carte Archeotech vengono mescolate assieme e formano il mazzo
Scoperta: più carte di questo tipo si pescano e meglio è!
GLI INTRICATI DUNGEON: LE CARTE "ESPLORAZIONE"
Il susseguirsi di dungeon e sfide varie è invece determinato
dal mazzo Esplorazione. Ogni partita infatti è composta da un determinato
numero di carte di questo tipo che dovranno essere pescate e risolte una alla volta.
Alcune sono Combattimento: in questo caso la carta mostrerà la mappa da
comporre, quanti gruppi di nemici ci sono e quante carte Scoperta sarà
possibile pescare. Altre carte Esplorazione sono quelle Sfida: queste
rappresentano degli imprevisti in cui gli esploratori si imbattono e sono molto
variabili: spesso non servirà nemmeno comporre una mappa. A volte ci si becca qualche ferita da pericoli vari, in altre si riesce a pescare qualche
carta Scoperta. E’ tutto molto imprevedibile!
La prima partita della campagna di Blackstone Fortress è
composta da 8 carte Esplorazione casuali, di cui 4 devono essere Combattimento
e le altre 4 devono essere Sfida. Si gira la prima carta e…. subito un bel
Combattimento!
IL TURBINE DELLA BATTAGLIA: L'ORDINE DI ATTIVAZIONE
Una volta preparata la mappa bisogna determinare casualmente
quali e quanti ostili incontreremo, come ad esempio i temibili esperti del corpo
a corpo Cultisti Negavolt o le numerose truppe di Guardsmen Traditori.
Anche l’ordine di attivazione degli esploratori e dei nemici
è casuale. Ovviamente ci sono azioni ed abilità varie per tentare di modificare
questo ordine, ad esempio nel caso servisse attivarsi prima che quel gruppo di
voraci Ur’Ghul carichi a testa bassa il nostro eroe!
Quando un nemico si attiva, si tira un D20 e si consulta la
sua tabella comportamentale per sapere che mossa farà. Tenterà di avvicinarsi?
O sparerà da distante se adeguatamente armato? Oppure si nasconderà fuori dalla
nostra visuale aspettandoci nell’ombra?
Quando invece un esploratore si attiva il giocatore che lo
controlla può fargli compiere 4 azioni (3 nel caso dei personaggi lenti come il
robot imperiale UR-025) ad esempio: muovere, attaccare, ma anche recuperare un
artefatto, curarsi o altre azioni speciali della missione.
Ogni volta che un esploratore subisce una ferita, il numero
di azioni che può compiere diminuisce di uno, quindi meglio stare in copertura
per evitare troppi danni! Nel caso del sopracitato robot imperiale UR-025
invece è inutile stare in copertura. Secondo le sue regole lui non può
beneficiarne. E’ un robot agile come uno scaldabagno. Già, è un bambino
speciale. Lo adoro.
SQUADRA CHE VINCE...
Vorne la Pia miete vittime in quantità. Sarà grazie alle regole del suo lanciafiamme o invece è merito di Federico che fa arrendere gli ostili con il suo sguardo cattivo?? |
La squadra di esploratori che abbiamo scelto risulta essere ben bilanciata come immaginavamo: Vorne brucia qualsiasi nemico le si pari davanti, Dahyak piazza mine da far esplodere sotto gli ostili che si avvicinano troppo, Rein (o Raus?) si sposta velocemente sulla mappa grazie al suo rampino raccogliendo artefatti e infine il robot UR-025 assorbe bene i danni dei pochi cattivoni che riescono a sopravvivere. Ovviamente non mancano i momenti di dissenso sulla tattica da utilizzare.
“Dividiamoci!”. Deve essere sicuramente una fantastica idea visto che nei film horror lo fanno sempre…
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Le carte Combattimento si risolvono ciascuna in mezz’ora circa mentre le carte Sfida impiegano solo qualche minuto. Grazie al team coeso riusciamo a terminare la spedizione con tutti gli esploratori sani e salvi! Le partite si concludono sempre con il ritorno a Precipizio, fondamentalmente la base dei nostri esploratori dove possono riposarsi, sanare le ferite e scambiare gli Archeotech per succosi potenziamenti. Degno di nota è quello preso dal nostro UR-025, che gli fornisce +1 al movimento, così da non essere più un peso per tutto il team vista la sua naturale lentezza!
PRIME IMPRESSIONI
Dungeon e nemici casuali rendono sicuramente il gioco
longevo, mentre le meccaniche di combattimento sono molto accattivanti dal
punto di vista tattico. Forse nelle prime partite risulta essere un po’
complicato visto tutti i passi che bisogna seguire, ma grazie alle comode
tabelle riassuntive nei vari manualetti si riesce a gestire tutto al meglio.
Vediamo come si sviluppa il gioco nelle partite successive, le aspettative sono
alte! Come ho scritto nel precedente articolo per fare la recensione totale del
gioco aspetterò che concluderemo la campagna.
Nel prossimo articolo ci aspetta l’assalto alla prima delle
quattro Roccaforti!
-Dado
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