"A caccia di ratti" - Episodio finale

 


Eccoci giunti all’episodio conclusivo della nostra campagna narrativa di Warcry. È stato un esperimento divertente! 

In questo articolo trovate la conclusione della storia (in corsivo) e più avanti i miei commenti sul gameplay della campagna (sotto, scorrete fino a “Recensione onesta”). Se avete piacere di leggere la storia che abbiamo inventato, vi consiglio di vedere prima gli episodi precedenti se non lo avete già fatto:

-INTRODUZIONE

-Episodio 1: ARSENALE DI IRONWELD

-Episodio 2: VICOLI DEL PORTO

-Episodio 3: INGRESSO NORD DELLE FOGNE


La partita finale possiede una regola speciale secondo la quale i nemici eliminati ritornano il turno seguente da un lato del tavolo casuale. Questo si applica a tutti gli skaven tranne al Leader, che si paleserà nel terzo turno di gioco e dovrà essere sconfitto per poter vincere la partita. Il fidato Zuccarotta ha creato una lista di uomini ratto in maniera totalmente casuale. Quello che ne è uscito è…

L’ORDA INFINITA

Arcistregone

Monaco della Peste 

Portatore della Parola

Gettafiamme Warp

Polverizzatore Warp

2 Accoliti Skryre

Capoartiglio

2 Ratti del Clan con lancia e scudo

Ratto d'assalto con Alabarda e scudo

2 Capimuta



EPISODIO FINALE

IMBOSCATA NELLE TENEBRE

La flebile luce delle torce rivelò che il tunnel in discesa conduceva ad un enorme spazio aperto. I mercenari rimasero attoniti per l’immensa grotta e videro in lontananza alcuni edifici.
“Stanno costruendo una vera e propria città qua sotto” proferì Janyss D’ark a voce ferma.
Fjul Grimnir fremeva: “Ma dove sono quegli schifosi ratti? Possibile che li abbiamo sterminati tutti in questi giorni di battaglie in superficie?”.
Continuarono ad avanzare cauti, avvicinandosi alla struttura più alta presente nella cittadella sotterranea. Una volta giunti sul luogo notarono che in cima si trovava una vecchia campana coperta di incisioni skaven.

Improvvisamente, tutt’attorno a loro sentirono ridacchiare in maniera sinistra e dall’oscurità cominciarono a scintillare gli occhi di numerosi uomini ratto. Erano circondati.
“Salite sul campanile! Posizione difensiva!” ordinò Janyss.
Iniziò una disperata resistenza in territorio nemico. Gli aelves usarono i loro archi dai piani più alti della costruzione, mentre i duardin a terra respingevano i nemici che riuscivano a sopravvivere alla salva di frecce.




I nemici continuavano ad assaltare da ogni lato, numerosissimi e implacabili. I mercenari dovettero battere in ritirata quando vennero feriti da alcuni skaven che erano riusciti a scalare il campanile. Seguì una lotta in corsa verso l’uscita e poco prima di raggiungere il tunnel che li avrebbe riportati in superficie si trovarono davanti un uomo ratto che aveva qualcosa di familiare: era più grande degli altri, armato fino ai denti e intorno a lui saettavano delle scie di energia pura.
“E’ l’Arcistregone del porto!” gridò Janyss incredulo, pensando che il nemico fosse rimasto ucciso nel loro ultimo scontro.
Fjul Grimnir rispose con tono stranamente preoccupato: “Quindi è lui il loro Capo. Ci ha condotto qui per eliminarci, era una trappola”.
I due capi mercenari, entrambi feriti, ingaggiarono una disperata lotta contro l’Arcistregone che bloccava l’uscita mentre il resto della compagnia cercava di trattenere l’orda inseguitrice.
  

Il potere dell’Arcistregone gli permetteva di sprigionare fulmini distruttivi dalle zampe, ma la coordinazione dei due avversari era tale da renderlo incerto sul suo bersaglio: quando tentava di colpire Fjul, puntualmente veniva ferito da una freccia di Janyss e quando finalmente bersagliava Janyss, non riusciva a colpirlo perché distratto dalla carica urlante di Fjul.
il duardin era furente per essere stato ingannato da uno skaven e arrivò addosso al nemico in poco tempo. Iniziò un aspro combattimento corpo a corpo tra i due e l’Arcistregone iniziò a pentirsi della sua decisione di ingaggiare uno scontro diretto con gli avversari, tattica che di fatto è malvista dagli altri skaven di alto rango.
Janyss tese la corda del suo arco e guardò i due lottatori lontani, ormai esausti. Fece un lungo respiro e poi scoccò la freccia finale. Colpì l’Arcistregone in uno dei pochi punti lasciati scoperti dalla sua armatura, la gola. Il Capo degli skaven si accasciò a terra rantolante e Fjul Grimnir non perse un secondo. Abbattè la sua pesante ascia sul nemico mozzandogli la testa. Poi stremato si girò verso Janyss e disse:
“Penso sia morto davvero stavolta!”

Poco lontano, gli altri mercenari stavano ancora combattendo strenuamente l’orda di skaven. Nonostante fossero dei guerrieri veterani, erano tutti al limite delle loro forze e lottavano con i denti digrignati di chi sta difendendo i suoi ultimi attimi di vita. All’improvviso, un urlo di rabbia riecheggiò nella caverna e i combattenti di entrambi gli schieramenti diressero lo sguardo verso il punto da cui proveniva.
Fjul Grimnir brandiva nella sua mano la testa dell’Arcistregone skaven, la alzò come fosse un prezioso trofeo ed emise un altro urlo: ancora più forte, ancora più carico di odio.
Qualche skaven scappò intimorito verso l’oscurità della grotta e nel giro di qualche secondo la paura dilagò tra i ranghi nemici. Come un castello di carte, caddero tutti. Gli skaven erano fuggiti.

Quando i mercenari uscirono dalle fogne, la luce del sole fece loro socchiudere gli occhi per un istante. Erano tutti miracolosamente salvi, consci di aver compiuto la missione solo grazie ad una impeccabile collaborazione tra Janyss D’Ark e Fjul Grimnir. Poco prima che le loro strade si separassero, i due leader si lanciarono uno sguardo senza proferire parola. I due appartenevano a razze diverse sotto molto punti di vista, come la cultura e la scrittura. Nonostante ciò, in quell’istante lessero entrambi la stessa cosa nello sguardo dell’altro: rispetto.   

RECENSIONE ONESTA
Come dite? La breve storia che ho scritto vi è piaciuta ma volete altro, è comprensibile!
Effettivamente è un blog di recensioni… quindi perché non dare il mio parere su questa campagna?
Penso che il mio direttissimo giudizio vi sorprenderà: la campagna non mi è piaciuta, per quello che riguarda le regole.

Non fraintendete, mi sono divertito molto a giocare insieme a Zuccarotta e ad inventare la storia dei nostri personaggi. Sono stati pomeriggi di puro relax passati a tirare dadi col mio amico, ma dal punto di vista delle regole questa campagna è semplicemente vergognosa.
Giocare nell’universo di Warhammer in modalità collaborativa non è una cosa da tutti i giorni, per questo ero così ansioso di provare questa campagna e… “mamma GW” ha fallito alla grande. 
Vi dico i motivi più che SOGGETTIVI:

-IA inesistente. L’ “Intelligenza Artificiale”, cioè l’insieme di regole con cui agiscono i nemici controllati dal gioco, non è sufficiente e lascia troppi dubbi su come attivare gli skaven durante le partite. In ciascuna loro attivazione, gli uomini ratto attaccano o muovono verso il nemico più vicino un numero di volte variabile da uno a tre. STOP. Queste sono le regole in sintesi. Peccato che ci siano altre tantissime casistiche da definire, le principali sono questioni legate allo schieramento e all’ordine di attivazione dei modelli (fattori importantissimi nei wargame). Noi abbiamo giocato in modalità “difficile”, facendo agire gli skaven nel modo a noi più scomodo, anche se non c’è scritto da nessuna parte di fare così. A volte nemmeno questa tattica era sufficiente per giocare senza intoppi perché magari io e Zuccarotta eravamo in disaccordo sul “cosa avrebbe fatto” il giocatore degli skaven. Alla fine ci siamo limitati a risolvere tutti questi casi scegliendo casualmente con i dadi. Molto deludente.

-Le missioni sono noiose. Abbiamo appena detto che i nemici sono “tonti” e muovono verso gli eroi attaccandoli e basta. Un modo per rendere più interessanti le partite sarebbe stato magari studiare delle missioni in cui interagire con l’ambiente, o aggiungere obiettivi specifici nei quali gli skaven avrebbero fatto da elemento di disturbo. E invece nemmeno questo: su quattro missioni, una sola prevede la raccolta di segnalini Tesoro mentre in tutte le rimanenti bisogna eliminare gli avversari.

Il mio sfogo è giunto al termine. Fortunatamente questa campagna è solo un contenuto marginale di un compendium annuale (sto sminuendo l’importanza di questa pubblicazione appositamente, così ho una scusa per perdonare mamma GW).
Warcry è un gran bel gioco, di questo ne sono certo. Penso che siamo stati sfortunati a scegliere proprio questa modalità, ed è per questo che nell’immediato futuro daremo un’altra chance alle campagne narrative contenute nel Tomo dei Campioni 2021. Eccovi un “succulento” indizio:



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