Ankh: la recensione!

 


Salve nerds! E’ giunta l’ora di recensire un gioco che ha bisogno di poche presentazioni: Ankh!

Ultimo titolo della “mitica” trilogia di Lang, Ankh è comparso sul mercato nel 2021 ed ha subito riscosso un enorme successo. Ma perché ne parlano tutti? Cos’ha di particolare? Ma soprattutto… è piaciuto a Nero Nerding oppure rimarrà a prendere la polvere dopo essere stato interamente dipinto?

A tal proposito, se volete vedere le miniature delle nostre divinità dipinte potete farlo qui!

CHE TIPO DI GIOCO E’
Ankh appartiene a quel gruppo di giochi difficili da relegare in una singola categoria. Potremo considerarlo un “controllo territorio” ma sarebbe un termine restrittivo. Vediamo brevemente le regole.

I giocatori controllano ciascuno una divinità dell’antico Egitto (assieme ai suoi guerrieri) e competono tra di loro per avere la devozione del popolo. A fine partita vincerà chi ha più Punti Devozione, mentre le altre divinità verranno dimenticate tra le sabbie del tempo!

I partecipanti schierano le loro miniature iniziali come descritto nel Libro degli Scenari: questo libricino presenta dieci diversi modi di giocare ad Ankh, variando leggermente il setup e a volte aggiungendo qualche regola speciale senza stravolgere il gameplay.

La partita inizia con poche miniature in campo… ma diventerà presto affollato!


Nel proprio turno un giocatore può intraprendere al massimo due delle quattro azioni disponibili: muovere le proprie miniature sulla mappa, aggiungere una nuova miniatura, ottenere Seguaci (la “moneta” del gioco) oppure potenziare la propria divinità con i famosi Poteri Ankh.

Si tiene traccia del numero di volte in cui ciascun tipo di azione viene intrapreso per mezzo della Plancia Centrale. Questa è una meccanica fondamentale in Ankh perché dopo un certo numero di volte che un’azione viene eseguita si innescherà l’Evento indicato nel tracciato in basso, come ad esempio “Conflitto” oppure “Controllare un Monumento”.

Il progredire della partita verrà quindi scandito dagli Eventi che si susseguiranno. Se dopo l’ultimo Evento nessun giocatore ha ancora raggiunto il valore massimo di Devozione, vincerà quello che ne ha di più.

Ogni volta che viene eseguita una azione bisogna far avanzare il segnalino corrispondente. Quando uno arriva nel cerchio bianco, torna al punto di partenza e si attiva l’evento mostrato in basso


Ciò che probabilmente vi porterà via più tempo durante le prime partite è la risoluzione dei Conflitti.
Questi sono gli Eventi più complicati di Ankh ma anche i più appaganti!  
Durante un Conflitto i giocatori faranno un bel mucchio di punti Devozione, non solo eliminando i guerrieri delle divinità nemiche ma anche dimostrando di avere più Monumenti dedicati alla propria fazione. Per scoprire chi vince il Combattimento in una determinata Regione, i giocatori sommano la Forza delle proprie miniature presenti e ci aggiungono l’effetto bonus di una carta che devono scegliere e rivelare contemporaneamente.

Queste carte rappresentano un’altra meccanica molto caratteristica di Ankh: i giocatori hanno tutti un set di carte identico a quello degli avversari. Quando una carta viene giocata, deve essere lasciata a faccia in su così da far capire a tutti che quel giocatore non ha più disponibile quella carta. Ovviamente il set di carte ne comprende anche una in grado di far riprendere in mano tutte le carte precedentemente usate. Non tardate troppo ad usarla, oppure rimarrete con poche carte in mano e gli avversari riusciranno facilmente a prevedere le vostre mosse!

Come avrete intuito, Ankh è privo di casualità. Non esistono dadi e le uniche carte che ci sono non vanno pescate da un mazzo, ma bensì vengono sfruttate per prevedere le mosse degli avversari. E’ bellissimo vero?? Come dite? Siete fan dei giochi American?! Ah beh, allora…

Amon e Osiride!

COSA MI PIACE
-Poche spiegazioni e si gioca. Il riassunto che ho fatto qui sopra minimizza le regole di Ankh, ma in ogni caso scoprirete che non sono tantissime quando leggerete il regolamento. Questo infatti è snello e pieno di immagini giganti con esempi esplicativi. Come sapete per noi è un requisito importante!

-La meccanica di azioni ed eventi è semplicemente spettacolare. La scelta di ciascun giocatore influenzerà in maniera diretta anche i turni degli avversari: “è meglio fare l’azione che mi serve ma permettendo ad un avversario di innescare un Evento importante, oppure preferisco intraprendere quell’altra azione che non avvantaggerà il giocatore successivo?” Questo è il dilemma che vi assalirà costantemente durante la partita. Semplice, lineare e squisitamente crudele.

Se muoiono i gattini mummia, sette anni di sfiga a tutti!

COSA NON MI PIACE
-La meccanica della fusione. Se non la conoscete, vi svelo una regola che rende Ankh davvero speciale nelle partite a tre o più giocatori: l’Unione delle Divinità. Ad un certo punto della partita, gli ultimi due giocatori in classifica si alleano per formare un’unica Divinità e se riusciranno a sconfiggere gli avversari condivideranno la vittoria come una squadra. Quando ne ho sentito parlare la prima volta ne ero semplicemente entusiasta: ho subito pensato fosse una meccanica davvero bella, cucita a regola d’arte nel contesto storico. Chi ha studiato veramente nella vita (quindi non io) citerebbe il sincretismo.
Dopo qualche partita ahimè mi sono ricreduto.
L’effetto che abbiamo avvertito durante le partite è stato quello che l’ultimo giocatore in classifica venisse completamente annullato e giocasse il suo turno “sulle spalle” del penultimo.
Non ho assolutamente la presunzione di dire che io avrei creato una meccanica migliore per innescare una “rincorsa” tra i partecipanti, ma semplicemente questa mi ha deluso e non penso arricchisca veramente l’esperienza di gioco.
Questa meccanica è molto discussa in rete e ormai rappresenta la “Croce e Delizia” di Ankh.

IL DADOMETRO
Ankh è un gioco dalla bassissima casualità che rappresenta un esempio perfetto di equilibrio tra semplicità e strategia: è facile imparare le regole ma difficile diventare un vero esperto delle molte opzioni tattiche disponibili.
Ha delle meccaniche molto audaci, una in particolare forse lo è troppo…

Il Dadometro dice: 5 su 6!

DA GIOCARE E RIGIOCARE!













E’ un gioco fantastico, ma non me la sono sentita di dargli il voto massimo: la meccanica dell’Unione delle Divinità è molto più di un “piccolo neo”. E’ un cambiamento drastico che avviene all’incirca a due terzi della partita e praticamente non ha convinto nessuno nella nostra compagnia di gioco.

Ovviamente questo non ci impedirà di giocarlo ancora e ancora! Abbiamo tanti Scenari da provare e molte strategie da mettere in atto…


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